Il palazzo urbano settecentesco è un grande edificio monumentale annesso alla chiesa di San Francesco, che in origine accoglie probabilmente un seminario. La distribuzione delle grandi e luminose stanze lungo i corridoi richiama ad uno schema distributivo tipico, i locali sono inizialmente comunicanti con la sagrestìa, con la chiesa, l’organo e il balcone del coro, e nel sottosuolo al piano terreno si collocano le tombe dei padri francescani. L’edificio, già abbandonato da tempo, subisce danni con il terremoto di Umbria e Marche nel 1997. Gli apparati interni risultano già rivisitati negli anni ’50 e ’60 quando il contenitore viene trasformato in scuola elementare e poi media, con un definitivo distacco funzionale dalla chiesa adiacente. I lavori di ammodernamento sono tipici di quegli anni, con pavimentazioni in graniglia, zoccolature smaltate, finestre tamponate, e altri lavori di impoverimento generale degli ambienti, in origine eleganti anche nella loro semplicità. Anche la scala monumentale di pietra del sec. XVIII subisce sostituzioni parziali con elementi in graniglia di cemento. Il lavoro di restauro monumentale parte dall’analisi dei cinematismi di danno a seguito del sisma per introdurre interventi strutturali mirati al miglioramento sismico del complesso, in previsione di nuove funzioni pubbliche come la biblioteca comunale, l’archivio storico e il museo civico. Il restauro degli ambienti recupera i materiali settecenteschi, reintroduce i pavimenti in mattoni fatti a mano, gli intonaci di calce, opera con il ripristino di modanature e stucchi e il restauro dei dipinti, delle facciate, delle porte interne e dei portoni originali. Della scuola elementare si conserva la vasca di mosaico con le fontanelle per i bimbi, realizzata negli anni ’50 a servizio del refettorio al piano terra, che resta nei ricordi di intere generazioni.
Luogo | Filottrano (AN)
Anno di realizzazione | 2015 (1° stralcio), in corso
Coprogettisti | Cristiano Toraldo di Francia, Enrico Baroni